Coda di Volpe
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La più antica citazione del vitigno risale a Plinio il Vecchio, che parla di “caudas vulpium” nel libro XIV della sua Naturalis Historia. Il nome del vitigno deriva dalla forma curva della piega apicale del grappolo simile alla coda della volpe.
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Coda di Volpe
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12.5%
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Il colore di questo vino è giallo paglierino con riflessi dorati. Il Coda di Volpe ha un profumo fine e intenso, con note fruttate e floreali.
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Un vino da abbinare a piatti leggeri ed a base di pesce.
Lacryma Christi del Vesuvio Bianco
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Il nome Lacryma Christi affonda le sue radici in leggende antiche. La più diffusa è quella che vuole che Lucifero, nella sua discesa agli inferi, abbia portato via con sè un pezzo di Paradiso. Gesù, riconoscendo nel Golfo di Napoli il Paradiso rubato, pianse lacrime copiose e dalla sue lacrime nacquero i vigneti del Lacryma Christi.
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80% Coda di Volpe,20% Falanghina
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13% Vol.
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Il Lacryma Christi del Vesuvio è caratterizzato da un colore giallo paglierino. Viene esaltato il sentore della roccia vulcanica ed emerge in esso anche il sapore di frutti maturi.
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Ottimo vino da bere con antipasti, primi piatti marinari e pesce alla brace.
Falanghina
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L'origine del nome Falanghina va rintracciato nel termine latino "phalange", cioè legata al palo, proprio in riferimento al palo di legno che tradizionalmente sostiene questa varietà. Inoltre la Falanghina si dice essere figlia del Falerno Bianco, un antico vino campano già conosciuto al tempo degli antichi romani.
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Falanghina
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12.5% Vol.
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La Falanghina ha un colore giallo paglierino, mostra un'aromaticità variegata, tra prevalenti note fruttate e floreali e richiami speziati. Non mancano sensazioni minerali. Al palato sono freschi, sempre minerali e persistenti, la loro nota acida che consente anche un lungo affinamento.
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Sono vini ideali per l'aperitivo e con la cucina di mare. Le versioni più complesse e da lungo invecchiamento ammettono anche piatti di carne bianca.